Ciclidoro

26 ago 2013

Tre passi... più uno.

Sabato mattina, le stelle si vedono ancora, il meteo è favorevole. Salgo in macchina e via, la bdc sdraita dietro.
Vado a fare "4 passi in bici", ma non i soli noti, questi: Rolle, Valles, S.Pellegrino, Rolle.
Credo di non aver mai fatto in vita mia un giro con questo dislivello. Come chilometri ne ho fatti di simili ma buona parte in piano.
Il primo Passo Rolle sembra non finire mai, le pendenze non sono impegnative a parte alcuni tratti all'inizio e vicino a S.Martino di Castrozza. Sarà che sono le 7 del mattino e la temperatura e di 13° e devo ancora scaldarmi. Per fortuna il paesaggio mi distrae dalla fatica e un po' alla volta arrivo passo, millenovecento e rotti metri di quota. Mangio un mezzo panino, un succo di frutta, mentellina antivento e giù al bivio per passo Valles. Miseria che freddo! Il sole è ancora mezzo nascosto dai monti, poi si entra nel bosco e al bivio mi fermo che batto i denti.
Ma ci pensa la salita al passo Valles a farmi tornare in temperatura, prima parte molto pedalabile, poi una serie di strapponi che non vedo l'ora di superare. Alcuni tratti penso che sia più del 10%. E non sono nemmeno a metà del giro previsto. Ma per fortuna la salita finisce con una vista che da sola ripaga di tutta la fatica e ti ricarica.
Picchiatona verso il bivio per il passo S.Pellegrino, la temperatura si è già alzata e si sta bene con lo smanicato. Mentre scendo vedo alcuni bikers che faticano nell'ascesa e penso "però, sembra dura da sta parte, forse ho fatto il versante più facile". Non sapevo cosa mi aspettava.
Bivio per S.Pellegrino: il primo cartello che vedo mi dice 15% per 2000 metri. Penso ad uno scherzo. Pedalo e quasi subito non ho più rapporti da cambiare. Miseria, altro che 15%, faccio fatica pure alzandomi sui pedali. Una visione, altro cartello, altro numero a due cifre: 18. Ma non finisce mai sta salita! I due chilometri più lunghi che ricordi, almeno negli ultimi anni. Poi d'improvviso si scollina, o quasi. Torniamo a pendenze più pedalabili, sarà un 8-9%, sembra quasi piano!
Al passo svuoto lo zainetto, panino, frutta, barretta ai cereali e un 10 minuti di riposo. Le gambe sembrano aver recuperato, ma è dura lo stesso salire in sella. Per fortuna ho una lunga discesa che mi aspetta, prima Moena poi Predazzo. Ho tempo di smaltire un po' di fatica. Devo dire che anche l'altro versante non è facile, ma sembra più umano come pendenza. Certo in discesa è più facile giudicare. Però noto che di ciclisti di qua ne vedo molti al contrario dell'altra parte.
Arrivo a Predazzo che mi sono ripreso, pronto per tornare alla macchina, unico piccolo inconveniente altra salita da fare! E vai col secondo Rolle!
Vuoi il caldo che inizia a farsi sentire, vuoi che le energie spese non sono poche, la salita si fa sentire da subito. Eppure le pendenze sono facili, saremo intorno al 6%. A metà salita vedo una fontana e mi fermo a riempire le borracce e rinfrescarmi... in realtà è una scusa per prendere fiato! Scollino la prima parte della salita, la strada costeggia il lago, in piano per fortuna e mi avvicino all'ultimo tratto di salita. Ormai sono quasi in riserva, infatti i sette chilometri che portano in cima non finiscono mai.
Quando arrivo al passo mi concedo l'ultimo mezzo panino. Devo recuperare un po' di energie per la discesa! Guardo il computerino e vedo che non manca molto alle 3 cifre per i chilometri fatti, meno male che adesso fino alla macchina posso anche non pedalare più!


Pelle.



2 commenti:

Tarcisio Brunelli ha detto...

sei un grande...
... i boys si stanno organizzando per lo Stelvio Day
... penso che ci stia proprio bene .. per incrementare il dislivello !
ciao

Anonimo ha detto...

grandissimo, conosco bene la salita che da Falcade sale al passo san pellegrino, è durissima veramente e d'inverno con neve e ghiaccio è dura da fare anche in discesa. + che un giro amatoriale mi sembra una tappa del giro d'Italia